Canto di strega
Testo e musica di Carlo Audino
Specchio, oh Specchio, Specchio mio grande tesoro: dimmi che cosa mi accade in questa età dell'oro Oro, smeraldo, argento rubini, diamanti e topazi… no, non sono felice. Di ricchezze ormai siamo sazi. Ti dirò tutto ciò che sento anche se parlo invano ma ti prego, fammi fuggire da questi tuoi campi di grano Ormai il nostro amore è scomparso come il sole che tramonta laggiù. Su questo grano ormai arso non mi rimani che tu. Ma no, Specchiuccio: fallo per me, prima che veleno gli darò. E poi potrò cantare, e poi potrò riamare… Ormai mi sono sfogata con questo mio canto di strega. Riprenderò la mia strada con te, Specchiuccio, con te.
Approfondimento
Anche il personaggio più malvagio può avere un momento di debolezza e, guardandosi indietro ed attorno, si rende conto di essere solo o comunque non con la giusta compagnìa. E così Strega Bugia intona il suo canto dopo aver rifiutato le avances dello sfigato Mago Merlino (ovviamente questa è una pura costruzione della mia mente!). E nella sua profonda crisi emotiva si accorge che qualcosa non va neanche con il suo amore di sempre: il fedele Specchiuccioed i suoi adorati campi di grano. Tuoni e saette tutto intorno fanno da cornice a questa quantomai originale crisi coniugale. Poi, al termine del canto liberatorio, lei ritrova tutto il suo amore per lo specchio e sente la rinnovata forza malefica rigenerata e rinforzata in tutto il suo diabolico spirito. E continuarono a fare del male…
Aspetto tecnico
La prima stesura del testo di Canto di Strega fu scritta in una parete del bagno maschile del Liceo Classico che allora frequentavo a Velletri (RM). La cosa curiosa fu che una decina di anni dopo la mia maturità andai a trovare i miei vecchi professori e ad un certo punto, avendone la necessità, entrai proprio in quel bagno. Avevo del tutto dimenticato di aver scritto la mia composizione tra una marea di altre dediche su quelle mura e quando me lo trovai davanti rimasi sbalordito! Le pareti erano state rinfrescate e pitturate per varie volte ma quel testo era sempre stato lasciato li per tutti questi anni! Ne rimasi piacevolmente sconvolto. Invece per quanto riguarda la costruzione dei suoni sono stati scelti quelli che meglio si adattassero ad una scena così tetra: quindi spazio ad organi severi e maestosi insieme a chitarre distorte e voci che affogano nel nulla soffocante, oltre a spinette e violoncelli. Importanti i respiri che separano le varie parti del brano. Un tuono scandisce la fine della crisi e la ripresa della normale vita della strega. Infine la scelta del vezzeggiativo eroicomico “Specchiuccio” risente molto dell’influenza di Alessandro Tassoni che stavo studiando all’epoca della creazione del brano.