Autostop
Testo e musica di Carlo Audino
Sorge il sole nel mattino tra i raggi di luce che brillano piano e l'auto che corre e poi va via sulla carreggiata pulita dal vento e tu che mi parli d'amore non ti accorgi che questo nasce pian piano come cresce quel sole che ti bacia la fronte e dice “ma chi sei?” e dischiude i tuoi occhi come cerchi nell'acqua e ti senti pian piano Mister Hyde Ora chiude i suoi occhi poggia un poco la testa dolcemente mi chiede “Tu, chi sei? Tu, chi sei? Tu, chi sei? Tu, chi sei?” Si guarda intorno e poi va via un gatto impaurito dall'auto che fila intanto lei mi guarda giù se allungo le mani o se guardo la strada ed io che ci tengo alla vita io ti tiro su e ti dico “Sei bella” ma tu allunghi le braccia io poi lascio il volante e reggo te ed il TIR s'avvicina si divora la strada ci sta venendo addosso che si fa? Ora chiudo i miei occhi mi ritrovo al mio letto era tutto un sogno ma, chi era lei? chi era lei? chi era lei? chi era lei? chi era lei? chi era lei? chi era lei? chi era lei? Scendi svelta, io sono qui ti aspetto giù in auto così andiamo alla festa e vèstiti come sai tu farò un figurone con te divina al mio fianco ed io sono troppo felice spero solo che non sia questo anche un sogno e mi farebbe del male sapere che non esisti neanche tu finalmente tu arrivi e spalanchi la porta e ti dirigi veloce verso me e m'infondi morfina dritta nelle mie vene col tuo abito verde ma tu chi sei? bellissima ah, tu chi sei? mi fai sentire un angelo uh, tu chi sei?
Approfondimento
Ci sono momenti nella vita in cui ci si rende conto di quanto essa sia preziosa ed unica e solitamente questo avviene quando si lotta per non morire. Un piovoso giorno di Novembre del 2012 la stavo per perdere a causa di un incidente motociclistico. In verità a caldo non ho sentito nulla. Anche successivamente, ormai sveglio dal coma, ero sotto morfina e quindi non provavo alcun dolore, ma la mia mente volava… I vividi ricordi che ho dei mesi successivi sono di eventi accaduti veramente, secondo me, ma in realtà erano assolutamente fantasiosi. Erano provocati dall’effetto della morfina e tutto ciò che mi circondava lo percepivo deformato. Mi ricordo che periodicamente, tra le varie fantasticherìe, appariva un angelo vestito di verde che si prendeva cura di me e non mi faceva provare il dolore che i ferri piantati in tutto il corpo mi avrebbero sicuramente provocato. Così questa canzone “Autostop” prende forma proprio da queste fantasie, come il dare un passaggio ad una bella ragazza che lo chiede o l’incidente con il TIR. Sono mere illusioni dello stesso ragazzo che, steso sul letto con fili, drenaggi, cateteri e flebo di ogni tipo, sogna di attendere la sua fantastica fidanzata sotto casa per andare a ballare e sfoggiare il vestito più bello. L’unica immagine reale della canzone è la figura vestita di verde che lui vede come una dolce fidanzata o un angelo che altro non è che l’infermiera della Terapia Intensiva che medica il politraumatizzato ed infonde morfina per placare il dolore. Le foto della copertina sono originali e mi ritraggono con lo spumante nella notte di capodanno 2013 ed al compimento dei miei primi passi con il deambulatore qualche mese dopo.
Aspetto tecnico
Per quanto riguarda la registrazione, buona parte del materiale è stato realizzato al primo take, senza alcuna correzione. Anche il coretto “tu chi sei” e “chi era lei” è nato quasi casualmente! Per quanto riguarda il video è stato preso un elemento per ogni strofa e ci si è costruito sopra una sequenza di immagini. Così è stato utilizzato il vento per la prima strofa, il gatto per la seconda ed il cambio-abito per la terza. La mia sorellina Alessandra ha pazientemente interpretato le parti che le chiedevo di volta in volta mentre Sabrina Seaside ha, come al solito, contribuito nella realizzazione sia delle riprese che nelle decisioni. Nelle parti strumentali e nei cori ho giocato interpretando tutta la band.